Per celebrare il settimo World Manufacturing Forum (WMF), in programma il prossimo 27 e 28 settembre a Villa Erba a Cernobbio (Como), sabato 29 settembre 2018 Milano e i comuni limitrofi aprono le porte delle proprie manifatture alla cittadinanza.
Con un bando pubblico (in scadenza il 30 luglio 2018), il capoluogo lombardo – attraverso la Direzione Innovazione economica e sostegno all’impresa – ha infatti lanciato il progetto Manifatture Aperte, per valorizzare le attività di maker, artigiani e imprenditori innovativi del territorio, che possono aderire e farsi così conoscere dal pubblico, aprendo i propri locali a tutte e tutti il 29 settembre, organizzando visite guidate ed eventualmente workshop, dimostrazioni, esposizioni o altre attività.
L’obiettivo è quello di promuovere la cultura della manifattura come fattore di sviluppo sostenibile e inclusivo, capace di creare lavoro di qualità, anche in ambito urbano. E di mostrare come la tecnologia applicata al manifatturiero possa essere un fattore abilitante (e non sostitutivo) del lavoro, con al centro le persone e il loro saper fare. Confermando il ruolo di Milano come città protagonista della rinascita della manifattura ad alto contenuto culturale, in ambito metropolitano e non solo.
Oltre che alle imprese, il bando comunale è aperto anche alla ricerca di partner, ovvero di soggetti aggregativi e/o istituzionali di particolare rilevanza nel settore (associazioni di categoria, fondazioni, università, ecc.) interessate a collaborare con l’Amministrazione nella fase di promozione e realizzazione della giornata, al fine di garantire la massima partecipazione dei propri associati e stakeholder di riferimento.
La comunicazione dell’evento sarà a cura dell’amministrazione comunale, che raccoglierà anche le prenotazioni di cittadine e cittadini alle visite in azienda tramite il portale web dedicato alla Manifattura.
L’iniziativa rientra nel più generale progetto Manifattura Milano, attivato per favorire il nuovo artigianato, le tecnologie per l’industria 4.0 e la manifattura digitale.
Loredana Polito
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