Dewayne Johnson, il giardiniere che ha sconfitto i colossi della chimica Bayer – Monsanto

A un mese dalla maxi multa da 4,69 miliardi di dollari alla Johnson & Johnson per l’amianto nel talco, ancora una volta arriva dall’America un importante segnale alle multinazionali in materia di salute di lavoratori e consumatori. Grazie al coraggio delle vittime e delle giurie che hanno fatto valere i loro diritti.

L’11 agosto 2018 il tribunale di San Francisco ha infatti condannato la multinazionale americana Monsanto – acquisita il 7 giugno 2018 dal Gruppo tedesco Bayer per 63 miliardi di dollari – a risarcire con 289 milioni di dollari il giardiniere 46 enne Dewayne Johnson, ammalatosi di un tumore ora in fase terminale (linfoma non Hodgkin – LNH), dopo essere stato esposto per anni all’uso di erbicidi Monsanto a base di glifosato.

Dewayne Johnson, padre di due ragazzi di 10 e 13 anni, aveva iniziato a usare nel 2012 Roundup e Ranger Pro, prodotti Monsanto a base di glifosato, contro le erbacce degli spazi esterni delle scuole in cui era custode e giardiniere a Benicia, nella Bay Area di San Francisco, in California. Per due volte la sostanza schizzò sulla sua pelle a causa di un malfunzionamento dell’attrezzatura utilizzata: apparvero subito gravi lesioni e, nel 2014, gli fu diagnosticato il cancro.

Nel 2016, Johnson denunciò la Monsanto, difeso dal noto studio legale The Miller Firm, che aveva chiesto 400 milioni di dollari di risarcimento.

In lacrime alla lettura della sentenza, Johnson ha ringraziato tutti i membri “dal profondo del cuore”: “Sono felice di essere qui, la causa è molto più grande di me, speriamo che questa cosa catturi l’attenzione di cui ha bisogno”.

Il giardiniere di San Francisco è solo il primo di tanti malati che hanno deciso di portare in tribunale il colosso delle biotecnologie agrarie: sono infatti più di 4.000 i cittadini statunitensi che hanno denunciato l’azienda e in autunno inizieranno nuovi processi.

Bayer ha ovviamento annunciato ricorso, dichiarando che il glifosato è sicuro, ma intanto, all’indomani della sentenza, il titolo Bayer alla borsa di Francoforte ha perso il 10%, bruciando quasi 14 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola seduta.

È stata una condanna storica, con forti ripercussioni in tutto il mondo, che segna l’“inizio della guerra contro i pesticidi”, come ha dichiarato il ministro francese per la Transizione ecologica, Nicolas Hulot.

Anche il Governo italiano, attraverso il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio e il vice premier Luigi Di Maio, ha rimarcato la necessità di tutelare la salute dei cittadini e di aprire una profonda riflessione sulla questione del glifosato e dell’importazione di prodotti da Paesi che lo utilizzano.

In Italia, attualmente è vietato l’uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili”, quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili e aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura”.

Presto però potrebbe essere vietato del tutto. Intanto, il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha annunciato il varo di un provvedimento regionale per escludere dai premi del Piano di Sviluppo Rurale le aziende che ne fanno uso.

Eliana Puccio

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