Al termine di un fruttuoso dialogo tra l’Amministrazione del Comune di Torino e i familiari delle vittime, dopo l’annuncio dato il 6 dicembre 2017, durante le Settimane della Sicurezza, prende ora formalmente il via il progetto per realizzare al Cimitero Monumentale del capoluogo piemontese un Memoriale dedicato ai sette caduti sul lavoro della ThyssenKrupp, morti nel rogo del 6 dicembre 2007 nelle acciaierie torinesi di corso Regina Margherita 400: Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola.
Nella seduta del 6 luglio 2018, la Giunta comunale di Torino, su proposta dell’assessore Marco Giusta e del vice sindaco Guido Montanari, ha infatti approvato la delibera sul progetto esecutivo dell’opera: una costruzione in cemento armato circondata da una serie di monoliti diversamente inclinati, a rappresentare il compiersi di un evento improvviso che ne ha causato l’instabilità e l’ormai imminente caduta.
L’intero importo (€ 260.800) è finanziato da Afc Torino S.p.A., azienda che gestisce i servizi cimiteriali della Città di Torino. I lavori dovrebbero concludersi entro il 2019.
“Sarà un memoriale per non dimenticare le vittime di quella tragedia – ha dichiarato l’assessore Marco Giusta – e con loro anche tutte le persone morte mentre lavoravano. Con gli infortuni mortali che sono tornati a crescere, occorre tenere sempre più alta l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro e non dimenticare le vittime: garantire salute e sicurezza negli ambienti di lavoro richiede l’impegno forte di tutti, delle istituzioni pubbliche come del sistema delle imprese”.
“Ringraziamo la Città di Torino e l’assessore Giusta – dichiara Rosina Platì, mamma di Giuseppe Demasi – per la sensibilità e l’attenzione dimostrate nei confronti di una tragedia non solo nostra, ma di tutta la comunità e dell’Italia intera. I nostri cari potranno riposare in un luogo simbolico, a perenne memoria del loro sacrificio e di quello di chi ha perso la vita sul lavoro”.
“È un passo in avanti – ha aggiunto Pino Morese, presidente di Legami d’Acciaio (associazione ex operai e familiari vittime Thyssen) – per ricucire la profonda ferita inferta dalla ThyssenKrupp a Torino e all’Italia. Ora speriamo che si concluda presto anche l’infinito iter giudiziario che vede ancora a piede libero in Germania i due manager Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, condannati in Italia per la morte dei nostri sette compagni di lavoro, ma mai incarcerati dalla giustizia tedesca!”.
Loredana Polito
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