Covid19, chi pensa agli “invisibili” che puliscono ospedali e cliniche?

Nella battaglia contro il coronavirus nelle corsie degli ospedali e delle cliniche, al fianco di dottori, infermieri e OSS, esistono altri “angeli” invisibili, troppo spesso dimenticati: le addette e gli addetti delle imprese di pulizia e dei servizi di guardiania e reception, che svolgono l’importante ruolo di mantenere la pulizia ordinaria delle strutture, di sanificare e disinfettare i luoghi infettati e infetti, di controllare e mantenere ordine agli accessi di ospedali, pronto soccorso e cliniche. Il tutto con salari spesso molto bassi e con l’angoscia di non essere mai protetti a sufficienza.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Trasporti, sin dai primi giorni dell’emergenza Covid19 hanno richiesto alle Istituzioni – Regione e aziende sanitarie in primis – di provvedere a stilare un Protocollo omogeneo Covid19, che preveda le stesse garanzie e tutele per tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto sanità, compresi coloro che operano per aziende esterne in appalto.

Si è chiesto di prevedere i medesimi dispositivi di protezione individuale (Dpi) in relazione alle mansioni e ai reparti, una corretta e puntuale informazione dei luoghi maggiormente a rischio all’interno degli ospedali e le stesse misure di rilevamento del virus che vengono utilizzate per il personale sanitario. L’appello purtroppo è stato sinora inascoltato!

Occorre ricordare che ospedali e cliniche sono i luoghi dove si raccolgono le più alte percentuali di malati da Covid19 e dove, quindi, il rischio contagio per chi ci lavora è molto alto, a prescindere dal ruolo svolto.

Continuiamo pertanto a rivendicare:

  1. la definizione di protocolli condivisi tra Rsa/Rsu/Rls/Rspp delle aziende sanitarie e di quelle appaltatrici riguardo a Dpi e valutazione del rischio;
  2. maggiore trasparenza da parte delle Direzioni sanitarie e informazioni puntuali alle aziende in appalto riguardo a zone infettate e infette;
  3. maggiore impegno alle Aziende appaltatrici nel rifornimento dei Dpi e nei rapporti con le committenze;
  4. all’Inail di considerare di default come infortunio sul lavoro il contagio del personale addetto alle pulizie e ai servizi di reception e guardiania nelle strutture sanitarie, così come previsto per il personale sanitario.

Preme ricordare che il settore delle pulizie/multiservizi in Italia è attualmente uno dei più “poveri”, a causa del mancato rinnovo – ormai da sette anni – del CCNL di settore e che principalmente si tratta di lavoratrici e lavoratori monoreddito con part time involontari che spesso subiscono riduzioni orarie a ogni cambio appalto.

Mai come oggi intravediamo la necessità di dare un maggior valore, in termini economici, ma anche di rivedere le regole del lavoro in appalto per lavoratrici e lavoratori impegnati tutti i giorni in prima linea a svolgere servizi essenziali per il bene della collettività (così come chi lavora nei supermercati)!

Infine, stigmatizziamo qualsiasi azione individuale, sia da parte datoriale che da quella di alcuni sindacati autonomi, volta a inasprire i toni e le relazioni tra sindacati, aziende e committenze. Se è opportuno e doveroso denunciare il mancato rispetto delle regole e la mancata messa in sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, occorre farlo con responsabilità, attenzione e disponibilità al confronto, in un momento in cui la tensione e la paura individuale possono creare gravi reazioni individuali e collettive.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uil Trasporti – Torino

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