Sono passati undici anni dalla strage ferroviaria di Viareggio (Lucca).
Per commemorare l’anniversario, il 29 giugno 2020, l’associazione Il mondo che vorrei ha organizzato una serie di iniziative nella città della Versilia che tengono conto delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19.
L’obiettivo, anche durante la crisi coronavirus, è non dimenticare quanto è avvenuto, perché “chi non ha memoria, non ha futuro”.
Non ci saranno né corteo con le fiaccole, né assembramenti, ma rimangono le tre parole d’ordine, pubblicate sui tanti manifesti affissi in città: Verità, Giustizia, Sicurezza.
Oltre alla celebrazione in mattinata, alle ore 11, di una Santa Messa alla Chiesina nel cimitero della Misericordia, tutti i treni in arrivo, in partenza e in transito in città fischieranno per testimoniare la vicinanza dei ferrovieri ai familiari delle vittime.
Alle ore 23.48 – l’orario del disastro – risuoneranno invece le campane delle chiese di Viareggio e quella della Casina dei Ricordi: saranno 32 i rintocchi, come il numero delle vittime, uccise a causa del deragliamento di un treno che trasportava gpl.
Previste anche tre installazioni luminose: una a cura dell’associazione, un’altra dell’amministrazione viareggina sul Teatro del Giglio (illuminato per tre giorni con il logo dell’associazione) e un’altra ancora del Comune di Camaiore, sul pontile del Lido.
Anche cittadine e cittadini di Viareggio sono stati invitati a esporre sui balconi bandiere, candele o altro che possa rappresentare il 29 giugno, mentre gli stabilimenti balneari di Viareggio e Lido di Camaiore esporranno sui propri pennoni il vessillo della onlus.
Loredana Polito
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