Ri-organizzazione e cassa integrazione per i dipendenti pubblici, per riprendersi lo Stato

“Nell’opinione comune si è creata, specialmente durante la quarantena, una visione del dipendente pubblico come persona che non fa nulla, ma che prende comunque i soldi derivanti dalle tasse dei cittadini. La cassa integrazione per i dipendenti pubblici correggerebbe questa visione, perché essa comporta una riduzione della retribuzione pari a quella sofferta dai dipendenti privati quando costretti a ridurre le ore lavorate”.

È una delle proposte che fa Tito Boeri, economista e accademico, già presidente nazionale dell’Inps, nel suo libro “Riprendiamoci lo Stato. Come l’Italia può ripartire” (Feltrinelli, 2020).

Servono però anche una ri-organizzazione dell’apparato pubblico e uno sblocco del turn-over: “Avere dei funzionari di una certa età può essere un grosso vantaggio, grazie alle competenze che essi hanno acquisito durante la carriera, ma i giovani sono indispensabili per garantire il futuro”.

Per saperne di più: STRUMENTIPOLITICI.IT

Marco Fontana

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