Pubblico e privato insieme per la sicurezza sul lavoro

Si è concluso il 20 maggio 2024 all’Università di Torino, con un evento finale nell’aula magna della Cavallerizza Reale, il percorso formativo su salute e sicurezza in edilizia del progetto «Una rete per la prevenzione» che ha coinvolto il personale tecnico della stazioni appaltanti dei Comuni dell’area metropolitana di Torino, promosso dal Comitato permanente Salute e Sicurezza sul lavoro della Prefettura di Torino, iniziato con la lectio magistralis di Luca Geninatti Satè del 23 ottobre 2023 al Politecnico di Torino, in attuazione del «Protocollo di intesa per la sicurezza e regolarità nei cantieri edili» siglato il 4 aprile 2022 al Palazzo del Governo di piazza Castello.

L’evento, moderato da Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, componente del Comitato prefettizio, è stato aperto dall’intervento del rettore dell’Università degli Studi di Torino, Stefano Geuna.

«È fondamentale la Rete per la prevenzione attivata dalla Prefettura di Torino sulla salute e sicurezza sul lavoro – ha dichiarato Stefano Geuna – per lavorare congiuntamente, portando differenti competenze e differenti punti di vista, e contribuire tutti insieme a migliorare e fare progredire la società, a cominciare da un settore particolarmente delicato quale è quello edile».

Anche il prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna ha sottolineato l’impegno corale. «Tutte le parti vanno coinvolte – ha precisato – per innalzare gli standard di sicurezza sul lavoro e rendere gli ambienti di lavoro più sani e sicuri». «Il lavoro – ha proseguito – è a fondamento della nostra esistenza, uno dei luoghi in cui si realizza il cittadino e si sviluppa lo Stato. Serve uno sforzo comune per promuovere la conoscenza dei comportamenti che riducono i rischi e fare prevenzione».

«La vigilanza, che pure va implementata, non basta se non c’è uno sforzo culturale e se non c’è una formazione puntuale, concreta, come quella messa in campo dal Comitato permanente» – ha concluso il prefetto.

Ha poi portato i saluti del Comune di Torino la vicesindaca Michela Favaro, alla sua prima uscita pubblica da quando ha ricevuto dal sindaco Stefano Lo Russo le deleghe a Lavoro e Sicurezza sul Lavoro.

La vicesindaca ha ribadito la «necessità che gli investimenti avvengano nel pieno rispetto delle regole» e l’importanza di avere istituito un Tavolo permanente su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro «per non lavorare solo nelle emergenze».

Il coordinatore del Comitato permanente della Prefettura di Torino, Michele Garufi, ha quindi ripercorso le attività svolte finora in attuazione dei Protocolli siglati in Prefettura.

«La formazione – ha affermato – è uno strumento imprescindibile, non solo per diffondere la cultura della sicurezza, ma anche come misura generale di tutela. Una formazione continua e non generica, in grado anche di trasferire conoscenze specifiche e procedure, che porti a una migliore percezione della valenza delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, mediante la sensibilizzazione dei datori di lavoro, nonché dei lavoratori e delle lavoratrici intesi come attori e non solo soggetti passivi».

Il segretario del Collegio Edile Aniem – Api Torino, Salvatore Rapisarda, ha sottolineato l’importanza di concertare la sicurezza nelle costruzioni e ha quindi illustrato i tre casi di studio presentati dall’Api nel percorso formativo, durante i quali sono state analizzate le possibili anomalie riscontrabili su computo, progetti e oneri della sicurezza, in una sorta di ‘brainstorming’.

«La sicurezza deve essere un fattore culturale – ha detto – sin dall’inizio, sin dalla deliberazione di un’opera da parte di un ente pubblico».

«Bisogna fare sinergia tra tutti gli enti coinvolti» – ha ribadito Chiara Borio, vicepresidente alle Relazioni Industriali di Ance Torino, che ha spiegato le tematiche affrontate nei tre incontri formativi organizzati dall’Ance con Fsc: la corretta applicazione dei quattro contratti collettivi nazionali del settore edile (che condividono tutti il sistema bilaterale edile), la parità di genere e l’applicazione dei criteri ambientali minimi (Cam).

Ha poi denunciato una riduzione importante degli oneri della sicurezza nei bandi delle opere pubbliche e ha evidenziato la necessità di dettagliare gli oneri della sicurezza e di avere tempi coerenti per la realizzazione delle opere.

Tra le criticità riscontrate, infine, ha segnalato il fatto che gli oneri della formazione per la sicurezza sono sempre considerati passibili di riduzione, in quanto ricondotti ai costi generali dell’appalto.

L’architetto Andrea Gaveglio, a nome degli Ordini e dei Collegi professionali che hanno partecipato al progetto, ha rimarcato l’utilità del confronto tra privato e pubblico, e ha auspicato che venga riproposto ed esteso anche ad altri settori, anche nel privato.

Successivamente, la direttrice vicaria dell’Inail Piemonte Vita Romaniello ha tracciato un quadro sull’andamento degli infortuni in edilizia nell’ultimo quinquennio nella regione: ci sono stati 12 mila infortuni dal 2018 al 2022 (il 28% riguarda lavoratori stranieri, il 44% avviene in provincia di Torino). Tra questi: 91 mortali (il 16% di tutti i morti sul lavoro).

Il direttore dello Spresal dell’Asl Città di Torino, Pier Luigi Pavanelli, ha illustrato il ruolo della vigilanza e della cultura della sicurezza.

«Ci sono criticità di organico, ci sono pochi ispettori e medici del lavoro perché sono mancate programmazione e ricambio generazionale, ma – ha affermato – occorre proseguire nel confronto tra le Istituzioni e programmare piani di vigilanza congiunta su salute, sicurezza, legalità e regolarità.

«Sarà fondamentale – ha spiegato – la piena attuazione del Piano regionale di Prevenzione, prevista dal Piano nazionale della Prevenzione 2020-2025».

«La sanzione – ha affermato Pavanelli – deve andare di pari passo con la vigilanza, la prevenzione con l’assistenza, per promuovere davvero la cultura della sicurezza».

«Diffondere la cultura della sicurezza e un senso civico di appartenenza è un dovere, soprattutto tra le giovani generazioni – ha dichiarato Angelo Serina, direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) dell’area metropolitana di Torino e di Aosta – perché le multe non bastano, non rendono virtuosi gli imprenditori».

Si è poi soffermato sulla ri-penalizzazione degli appalti illeciti e sulla difficoltà nel reperire ispettori del lavoro: guadagnano troppo poco (1.400 euro netti all’assunzione) – ha denunciato.

Infine, l’avvocato Sabrina Gambino, dirigente della Direzione Sicurezza, Patrimonio e Facility management dell’Università di Torino, ha illustrato le attività svolte da UniTo per promuovere al proprio interno la cultura della sicurezza, anche attraverso tavoli di lavoro multidisciplinari, che potranno essere messi al servizio della Rete per la prevenzione, e attraverso il progetto Safe@UniTo e iniziative gratuite di welfare e di promozione del benessere e di stili di vita virtuosi (Wellneas@Work e Welness4Student).

In molti corsi di laurea – ha spiegato – l’Università di Torino ha anche previsto un esame obbligatorio al primo anno sulla sicurezza sul lavoro e sta predisponendo master universitari di primo e di secondo livello.

Ha concluso i lavori il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico.

«Questa prima formazione, sperimentale, ha funzionato – ha dichiarato – e ci sono stati riscontri molto positivi, soprattutto per quanto riguarda il confronto tra pubblico e privato, tra stazioni appaltanti e imprese e professionisti, in un dialogo che va al di là delle sanzioni e che dovrebbe sempre accompagnare tutte le fasi della realizzazione di un’opera edile». «È sicuramente un’esperienza da ripetere – ha affermato – e da allargare ad altri Comuni».

Nell’elogiare, il grande lavoro di coordinamento svolto dalla Prefettura di Torino, il direttore di Sicurezza e Lavoro ha quindi auspicato ulteriori momenti di confronto, ad esempio sulla ‘patente a crediti’ (che entrerà in vigore il 1° ottobre 2024), sulla corretta applicazione dei contratti nazionali dell’edilizia e sulle malattie professionali, ad esempio quello muscolo-scheletriche.

Loredana Polito

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