Dopo la manifestazione del 12 aprile 2024 a Torino e i Tavoli di trattativa avviati a Roma con il ministro Adolfo Urso, nonostante le rassicurazioni dell’ad Carlos Tavares e del ceo di Fiat Olivier Francois, il 12 giugno 2024 sindacati e istituzioni sono nuovamente scesi in piazza a Torino, davanti al Municipio, per chiedere garanzie su produzione e occupazione nello storico stabilimento Fiat di Mirafiori.
Sindacati ed enti locali chiedono un impegno ulteriore del Gruppo Stellantis, anche per salvaguardare il corposo indotto dell’automotive in Piemonte.
Alla manifestazione è intervenuto anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: «Credo che Stellantis debba e possa assumere dei giovani. Questa è una richiesta, ammesso e non concesso che il sindaco di Torino possa chiedere a un’azienda di assumere dei giovani. È la seconda ‘gamba’ di quello che avevamo chiesto e mi sembra che sia arrivato, ossia la produzione della 500 ibrida, e speriamo l’azienda possa raccogliere anche questa richiesta».
Tuttavia, afferma il primo cittadino, «la sfida non può essere considerata conclusiva ed è giusto che continuiamo a chiedere che arrivino anche altri modelli» di auto, ribadendo «la disponibilità a proseguire con l’approccio collaborativo e costruttivo degli ultimi mesi nei confronti di Stellantis, continuando poi a porre l’attenzione sull’esigenza di incrementare la produzione di veicoli a Mirafiori».
«Il rilancio di Torino – conclude il sindaco – passa anche dalla capacità di guardare al futuro della mobilità, all’innovazione e alla transizione ecologica. Il fatto che la produzione della 500 ibrida arrivi a Torino, come annunciato dal Gruppo, è un segnale importante, reso possibile anche grazie al lavoro degli enti locali e delle istituzioni sul nostro territorio. Dobbiamo considerarlo come l’inizio di un percorso, che deve avere al centro l’attenzione per lavoratrici e lavoratori e si deve muovere nell’ottica di un consolidamento di Torino come punto di riferimento per il settore dell’automotive, in cui si sviluppi tutta la filiera: dalla progettazione alla produzione».
Anche la Fiom Cgil rivendica le battaglie fatte ed elogia l’eccellenza del comparto torinese dell’automotive. «È la giornata dell’orgoglio torinese, siamo una città ancora fortissima con grandi capacità e lavoratori e chi viene a investire qui trova business» – dichiara dal palco della manifestazione Edi Lazzi, segretario torinese della Fiom. «A Torino – prosegue – bisogna che insieme alle istituzioni ci battiamo per avere un nuovo produttore. Vogliamo sicuramente tenerci Stellantis, ma vogliamo anche un nuovo produttore, non è importante di dove: l’importante è far capire ai produttori mondiali che se vengono a Torino trovano terreno fertile. Qui c’è l’orgoglio torinese di sapere fare le auto, di saper fare industria».
Rocco Cutrì, segretario generale Fim Cisl Torino Canavese, ribadisce i contenuti della vertenza sull’automotive e lancia un messaggio chiaro: «Vogliamo che Istituzioni e collettività capiscano che la produzione di autoveicoli a Torino è un pezzo importante dell’economia della città, che non deve andare perduto. Noi continueremo a lottare perché il ruolo di Torino nell’automotive venga mantenuto e possa avere solide prospettive per il futuro».
Per Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, la manifestazione «serve per chiedere un’azione comune tra Governo, istituzioni locali e Stellantis per garantire un futuro anche ai 65 mila lavoratori e lavoratrici torinesi dell’indotto auto». «Nel prossimo futuro – precisa il sindacalista – sarà importante monitorare l’andamento del comparto e, per quanto riguarda Mirafiori, iniziare a ragionare sul ricambio generazionale che si renderà necessario». «Per quanto riguarda il tema della transizione ecologica – conclude – dal risultato delle elezioni europee emerge un piccolo terremoto, in particolare in Francia e Germania. Vedremo se questo rappresenterà un’opportunità per rendere più sostenibili a livello occupazionale gli effetti della transizione ecologica che riguarda l’automotive».
Loredana Polito
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