Dieci anni fa, il 6 dicembre 2007, un rogo ha preso la vita di sette operai nella fabbrica ThyssenKrupp di Torino: ecco perché incontri sulla sicurezza sul lavoro sono ancora più significativi quest’anno.
La rivista Sicurezza e Lavoro, in collaborazione con Engim Piemonte Nichelino, ha quindi voluto ricordare il tragico avvenimento e spiegare agli studenti cosa significhi una vera sicurezza sul lavoro, affinché queste morti “inspiegabili” non accadano più. Solo la consapevolezza del rischio, anche minimo, e l’attivazione di tutti i necessari dispositivi di prevenzione e protezione possono, in questi casi, “salvare una vita”.
Nell’ambito dell’edizione 2017 delle Settimane della Sicurezza e del progetto “A Scuola di Sicurezza” promosso da Sicurezza e Lavoro in collaborazione con il Ce.Se.Di., ragazze e ragazzi di dieci classi (I A, I E, I L, II A, II B, II F, II R, III A, III B, III F) dell’Engim hanno incontrato Sarah Pantò, RLS Decathlon di Grugliasco, e Rocco Pellegrino, coordinatore del Gruppo Tecnico RLS della Camera del Lavoro di Torino.
Rocco Pellegrino si è soffermato in particolare sull’importanza della crescita di una cultura della sicurezza, del “non dare tutto per scontato” e dell’essere lavoratori e lavoratrici attenti ai propri diritti e alla propria sicurezza. Ha ricordato che uno dei primi eventi in cui ci si è resi conto del valore della cultura del lavoro sicuro è stato il rogo del Cinema Statuto di Torino del 13 febbraio 1983. Il tragico evento provocò la morte di 64 persone per ustioni e intossicazione da fumi. Le vittime rimasero intrappolate all’interno del cinema perché le uscite di emergenza, che dovevano assicurare loro la salvezza, erano bloccate…
Ha anche sottolineato il ruolo cruciale delle dirigenze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e l’importanza della sinergia con le organizzazioni sindacali. Poiché solo un lavoro in team tra questi due organismi e l’attenzione diretta dei lavoratori può impedire che si verifichino tragedie come quelle della Thyssen o del Cinema Statuto.
Sarah Pantò ha mostrato un lato poco conosciuto, ma molto pratico, del lavoro di RLS presso un’azienda della grande distribuzione organizzata (GDO). Spesso, si pensa che chi lavori in un negozio o in un ipermercato non abbia particolari problemi in merito alla sicurezza. Lei, invece, ha voluto evidenziare come, ad esempio, anche chi lavori alle casse di un grande supermercato debba mostrare grande attenzione ai rischi riguardanti la salute che quel lavoro può portare con sé: basti pensare al microclima. Talvolta, si crede che i lavori che richiedono poco sforzo fisico non implichino rischi per la salute, ma – come è stato spiegato – purtroppo non è vero.
Studenti e studentesse dell’Engim hanno mostrato interesse alla tematiche, anche perché da anni sono sensibilizzati su salute e sicurezza. Attraverso filmati e vere e proprie lezioni, ad opera degli insegnanti, hanno conosciuto tutti i più grandi incidenti sul lavoro. In questo modo, si è cercato anche di migliorare la loro percezione della sicurezza.
Sono giovani che, frequentando un corso di formazione professionale, forse prima di altri incontreranno il mondo del lavoro e tutte le relative insidie ed Engim, anche in collaborazione con Sicurezza e Lavoro, cerca di aiutarli a strutturare una coscienza critica che li porti a prestare maggiore attenzione ai temi della sicurezza e della salute in ambito lavorativo. Soltanto la conoscenza e la cultura della sicurezza possono portare le giovani generazioni ad essere più attente sul lavoro.
Sempre nell’ambito delle iniziative delle Settimane della Sicurezza, sabato 16 dicembre 2017, nei locali del centro Engim di Nichelino, alla presenza dei familiari delle vittime della Thyssenkrupp, dell’on. Antonio Boccuzzi (ex operaio sopravvissuto a quella tragica notte), del direttore di Sicurezza e Lavoro Massimiliano Quirico, del sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo, dell’assessore alla Cultura Diego Sarno e di altre autorità civili e religiose, è stato intitolato il bar del laboratorio ristorativo alla memoria di Bruno Santino, nichelinese vittima del rogo del 6 dicembre 2007.
Un atto simbolico voluto dalla direzione, anche perché Bruno, poco tempo prima dell’incidente, aveva comunicato ai familiari l’intenzione di lasciare l’acciaieria e di aprire un bar insieme alla sua ragazza. Sogno che purtroppo la tragedia non ha reso possibile. All’Engim Nichelino, in quest’anno formativo, è stato attivato il corso di qualifica a indirizzo ristorativo e da qui è nata la decisione di dedicargli i locali in cui tanti giovani ragazze e ragazze impareranno l’arte del ricevimento e delle attività di sala bar. Un modo per mantenere sempre vivo il ricordo di Bruno e dei suoi colleghi morti dieci anni fa.
Giuseppe Borello e Sabrina Pollifrone