Nel corso del 2017 ci sono stati 1.029 infortuni mortali sul lavoro: una strage! Nel primo trimestre del 2018 si registra un aumento dell’1,5% delle morti sul lavoro. E il numero degli infortuni è in crescita significativa, se rapportati al diminuito numero di ore lavorate (1,4 miliardi le ore di lavoro in meno rispetto al 2007).
Tra le cause che hanno determinato questa situazione:
- la dilagante precarietà del lavoro (lavoro in somministrazione, a termine, a chiamata, ecc.), con conseguente forte diminuzione di investimenti per la formazione di lavoratori e lavoratrici;
- l’aumento dell’età pensionabile, che – oltre a un danno per l’occupazione giovanile – ha prodotto un aumento dell’esposizione ai rischi di infortuni e malattie gravi e mortali.
È necessario invertire la tendenza: ridare valore al lavoro, garantire salute e sicurezza!
È indispensabile: aumentare gli investimenti sui sistemi di sicurezza nei luoghi di lavoro, formare adeguatamente le lavoratrici e i lavoratori, incrementare i controlli di prevenzione da parte degli Enti preposti, adeguandone gli organici e coprendo le posizioni professionali oggi carenti.
Cgil, Cisl e Uil Torino dicono basta alla morti sul lavoro!
E nel 2018 caratterizzano la manifestazione del Primo Maggio denunciando la scarsa sicurezza che ancora vive nei luoghi di lavoro. Così come documentato dalla mostra “L’Italia che muore al lavoro” promossa da Sicurezza e Lavoro, allestita dal 27 aprile all’11 maggio 2018 presso il Municipio di Torino, in piazza Palazzo di Città 1 (ingresso gratuito), e disponibile per altri allestimenti presso Comuni, Enti e Associazioni di tutta Italia, scrivendo a contatti@sicurezzaelavoro.org o alla pagina Facebook dell’associazione.
Cgil, Cisl e Uil Torino
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