Gli effetti legati all’esposizione a sostanze pericolose presenti negli ambienti di lavoro sono spesso irreversibili, talvolta mortali.
Si va da disturbi di salute lievi e passeggeri – come le irritazioni cutanee – a gravi patologie acute e croniche – come l’ostruzione polmonare – e a malattie potenzialmente letali – come l’asbestosi e il cancro.
Inoltre, diverse sostanze pericolose sono anche infiammabili o esplosive e sono pertanto associate a ulteriori rischi per la sicurezza. Alcune hanno anche effetti tossici e letali acuti, come ad esempio i gas emanati dalle acque reflue oppure quelli che fuoriescono dai sistemi di raffreddamento.
Per prevenire e ridurre i rischi, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), oltre ad avere pubblicato un utile vademecum sulla legislazione europea in materia, ha diffuso anche una pubblicazione per sostituire le sostanze pericolose (formato .pdf) o quantomeno per gestirle correttamente.
Il modo migliore per ridurre i rischi, infatti, è quello di eliminare tali sostanze, modificando il processo o il prodotto in cui vengono utilizzate, oppure sostituirle con sostanze meno pericolose: un processo graduale che – oltre a un efficace sistema di gestione – ha come premessa fondamentale un’esaustiva valutazione dei rischi ed, eventualmente, l’effettuazione di studi pilota.
Eliana Puccio
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