In occasione delle Settimane della Sicurezza organizzate da Sicurezza e Lavoro e del 25 novembre – giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne – l’Unione degli Universitari Torino (UDU) ha ritenuto opportuno rompere il silenzio che ruota attorno alla delicata tematica delle molestie sul lavoro e organizzare una conferenza, in collaborazione con la Camera del Lavoro di Torino e Sicurezza e Lavoro.
L’evento “Pillole di parità. AttivaMente – Molestie sul lavoro”, in programma martedì 3 dicembre 2019 alle ore 17.00 presso l’aula B3 del Campus Luigi Einaudi, in Lungo Dora Siena 100 a Torino, è un modo per sottolineare come il concetto di salute e sicurezza sul lavoro sia molto ampio e vada a toccare diversi ambiti, come appunto quello delle molestie di genere.
Esser sicuri vuol dire avere la possibilità di essere e sentirsi se stessi ovunque ci si trovi, che sia tra le mura domestiche, per strada, nel contesto lavorativo o in quello scolastico/universitario.
Essere sicuri significa attraversare il portone della propria scuola o di una sede universitaria e non avere paura che il soffitto possa cedere da un momento all’altro come accaduto nel liceo Darwin di Rivoli (Torino) nel 2008 e in tante, troppe, altre strutture dell’istruzione pubblica in tutta Italia.
Essere sicuri vuol dire avere la certezza di trovare un posto dove sedersi nelle aule: cosa che ci viene negata in alcune sedi dell’Università degli Studi di Torino, come ad esempio a Palazzo Nuovo. Il nostro desiderio di seguire le lezioni ci costringe a sederci per terra e quindi a violare norme di sicurezza che noi, studenti e studentesse, vorremmo essere messi nelle condizioni di poter rispettare.
Essere sicuri, però, vuol dire anche camminare nei corridoi della nostra seconda casa, la scuola o l’università, e sentirci accettati. Io mi sento sicura se so di non essere giudicata per chi sono, il mio orientamento sessuale, la mia fede religiosa, il colore della mia pelle, la mia lingua o il mio modo di vestire.
Essere sicuri quindi vuol dire vivere la quotidianità in ambienti privi di pregiudizi e preconcetti sociali che possono essere sconfitti e contrastati attraverso la cultura, la coscienza collettiva e lo spirito critico.
Tutto ciò, però, non può essere raggiunto senza l’uso consapevole di strumenti adeguati che solo l’istruzione è in grado fornire.
Ogni anno assistiamo a continui tagli e/o sotto-finanziamenti al settore che dovrebbe invece rappresentare un’assoluta priorità per questo Paese.
L’istruzione non riceve abbastanza fondi e le scuole e le università sono al collasso: le condizioni dell’edilizia scolastica sono sempre più precarie e il diritto allo studio universitario viene continuamente calpestato. Le scuole crollano e la copertura totale delle borse di studio viene messa in discussione.
In qualità di Sindacato Studentesco, l’Unione degli Universitari lotta quotidianamente affinché tutti i livelli di sicurezza, da quella edilizia a quella sociale, vengano garantiti sia all’interno che al di fuori dell’università.
Crediamo profondamente nell’importanza del ruolo che i luoghi del sapere ricoprono nello scenario politico e sociale di un Paese e che, quindi, in definitiva, non possa esistere alcun tipo di sicurezza senza cultura.
Lorenza Milardi
coordinatrice Udu Torino
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