Sono stabili le condizioni dell’operaio 45enne di una sala controllo dei gas tecnici degli altiforni (reparto PGT) dell’acciaieria ArcelorMittal ex Ilva di Taranto risultato positivo al Covid-19.
È stato ricoverato il 28 marzo 2020 al Centro Covid “Moscati” della città, dopo aver montato il turno in acciaieria il 27 a mezzanotte e aver lavorato fino all’1 e mezza di notte, quando è svenuto ed è stato mandato in infermeria, dove hanno rilevato una temperatura corporea di 37,9 gradi e hanno chiamato per portarlo a casa… un taxi, come spiega il suo avvocato Gina Lupo.
Dall’ospedale – tramite Luciano Manna, fondatore del sito web di inchiesta VeraLeaks – ha lanciato un messaggio di amore e speranza per la sua città:
“Voglio che sappiate che qui al Moscati sono tutti bravi e competenti, mi trattano benissimo e dimostrano seria professionalità. Ringrazio tutto il personale sanitario in servizio.
Approfitto per salutare Taranto e i Tarantini: statemi vicino e presto finirà tutto. Vi abbraccio tutti e vi ringrazio per il sostegno che mi state dando, specie chi non mi conosce e in questo momento mi fa sentire affetto e vicinanza commentando sui social. Vi leggo.
Sono orgoglioso di essere operaio e amo questa città, ma sogno di vederla pulita e sana. A presto!”.
“Era solo questione di tempo che avvenisse un contagio nell’acciaieria, con migliaia di operai ancora al lavoro nonostante il Covid-19 (3.500 di ArcelorMittal – su un effettivo di 8.200 – più 2.000 dell’indotto) – ha dichiarato a Sicurezza e Lavoro Luciano Manna – e come VeraLeaks abbiamo notizia di assembramenti in fabbrica e assenza di Dpi adeguati, come denunciato anche dai sindacati. Si rischia la salute degli operai e delle loro famiglie: ArcelorMittal deve stoppare subito tutta la produzione e tenere in servizio solo gli operai necessari alla messa in sicurezza degli impianti! Non servono 5.500 persone”.
Massimiliano Quirico
direttore Sicurezza e Lavoro
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