Sindacati e Ministero della Salute hanno siglato il 24 marzo 2020 a Roma il “Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della Sanità, dei Servizi Socio Sanitari e Socio Assistenziali in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19” (formato pdf).
Si tratta di un addendum al “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, di carattere più generale, firmato il 14 marzo 2020.
Il documento – oltre a riconoscere come “risorsa insostituibile” del nostro Paese il Servizio sanitario nazionale (SSN) universale e solidaristico – mira ad assicurare tutte le misure necessarie a tutelare in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale la salute del personale che opera in servizi e strutture sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali, sia pubblici che privati, e nei servizi territoriali (MMG, PLS, specialistica ambulatoriale, continuità assistenziale), indicati cumulativamente nell’atto come “servizi sanitari”.
Con il nuovo Protocollo si stabilisce l’istituzione di un Comitato con la partecipazione dei soggetti sottoscriventi che consenta il monitoraggio e la segnalazione delle situazioni più critiche presenti sul territorio nazionale, nonché il confronto in merito ai provvedimenti di prossima adozione, che si riunirà con cadenza periodica come stabilito dai componenti del Comitato e/o ogni qual volta ve ne sia richiesta motivata. Il Comitato opererà anche seguendo le indicazioni del CTS (Comitato Tecnico Scientico), istituito con l’ordinanza del 3 febbraio 2020 del Capo del Dipartimento di Protezione Civile (Ocdpc 630/2020).
Tra le necessità indicate nell’accordo, ci sono quella di garantire in via prioritaria a tutto il personale gli standard di protezione in maniera rigorosa, secondo le evidenze scientifiche e secondo il più prudente principio di cautela. La valutazione del rischio di esposizione al SARS CoV-2 sarà effettuata dal datore di lavoro, nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 e in base alle disposizioni fornite con circolari del Ministero della Salute.
Dovrà essere garantita la fornitura dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) nella quantità adeguata e con rispondenza degli stessi ai requisiti tecnici necessari a tutelare la salute, sia dei professionisti e degli operatori che dei cittadini, garantendo altresì idonei percorsi di addestramento al loro corretto utilizzo, che viene considerato obbligatorio per poter svolgere le attività.
Inoltre, si dovrà assicurare che tutto il personale esposto venga in via prioritaria sottoposto ai test di laboratorio necessari a evidenziare l’eventuale positività al SARS CoV-2, anche ai fini della prosecuzione dell’attività lavorativa, prevedendo anche un’eventuale cadenza periodica.
Si dovrà anche definire una procedura nazionale per la sorveglianza sanitaria di lavoratori e lavoratrici del settore, in particolare di chi è venuto a contatto con pazienti positivi al Covid-19.
Infine, oltre ai necessari interventi di sanificazione nelle strutture, si prevede un piano di assunzioni straordinario e la proroga dei contratti a tempo determinato in scadenza.
Loredana Polito
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