L’Inail ha riconosciuto il primo caso di infortunio mortale per infezione da Covid-19 contratta sul lavoro in Piemonte. Si tratta di un operatore sanitario di un ospedale, morto il mese scorso.
Lo ha annunciato il 14 aprile 2020 l’istituto, attraverso il direttore della sede di Torino Nord, Daniele Bais.
“Sappiamo bene che dietro ogni caso di infortunio mortale c’è la storia di una persona e dei suoi famigliari – ha dichiarato il direttore – ma questa volta, insieme alla tragica vicenda umana di un uomo che perde la vita sul lavoro, c’è una spaventosa emergenza che causa disorientamento e difficoltà e colpisce in modo particolare la categoria dei sanitari che stanno fornendo un fondamentale contributo alla lotta al virus”.
Il caso riconosciuto riguarda un operatore sanitario di un ospedale di Torino, nei cui confronti, ai fini del riconoscimento dell’infortunio, vige la presunzione semplice di origine professionale, considerata appunto l’elevatissima probabilità che questa tipologia di lavoratori venga a contatto con il virus, così come previsto dal Decreto Legge n°. 18 del 17 marzo 2020 e specificato dalla Circolare Inail 13/2020.
Il lavoratore era ricoverato in terapia intensiva – spiega l’Inail – ed è poi deceduto alla fine di marzo 2020. Per procedere speditamente all’accertamento è stata decisiva, per l’istruttoria della pratica, la collaborazione attenta e sollecita sia del datore di lavoro che dell’Asl competente. Tutti i soggetti e gli enti coinvolti hanno operato solidalmente come una squadra. Nei confronti dei famigliari è stata costituita la rendita ai superstiti, che prevede l’erogazione di una prestazione economica che decorre dal giorno successivo alla morte del lavoratore, e a seguire, sempre da parte dell’Istituto, l’assegno per le spese funerarie.
Sarà devoluta ai famigliari anche la prestazione economica una tantum prevista dal Fondo delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, di cui possono beneficiare – precisa il direttore Bais – anche lavoratrici e lavoratori non assicurati con Inail.
Loredana Polito
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