Approvato il Decreto Rilancio: misure per 55 miliardi di euro

Approvato il 13 maggio 2020 dal Consiglio del Ministro il cosiddetto “Decreto Rilancio”, un testo complesso – come ha spiegato il premier Conte in conferenza stampa – composto da 266 articoli, che contiene misure per 55 miliardi di euro: una cifra paragonabile a quelle di due leggi di bilancio, ovvero di due “manovre finanziarie”.

Il Decreto Legge, il n°. 34 del 2020, è entrato in vigore il 19 maggio 2020, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. È possibile scaricarlo qui (formato pdf; circa 10 MB).

Sono coinvolti praticamente tutti i settori e tutte le componenti della società, per dare prospettiva di crescita – sia economica che sociale – al Paese nella Fase 2 dell’emergenza Covid.

Ci sono complessivamente 25,6 miliardi riservati agli ammortizzatori sociali per lavoratori e lavoratrici: un sostegno per loro e per le loro famiglie – come ha spiegato il primo ministro – ma anche per le imprese, affinché possano preservare la propria efficienza produttiva.

Finora – ha affermato Giuseppe Conte – sono state erogate indennità a 4,6 milioni di lavoratori e lavoratrici, con gravi ritardi però per la cassa integrazione in deroga, per la quale il Governo ha assicurato di aver snellito la procedura. Anche per i lavoratori autonomi si prevede di erogare più rapidamente i 600 euro di indennità Covid-19 (incrementabili fino a 1.000 euro).

Approvato anche un taglio di 4 miliardi di euro di tasse per imprese (cancellata la rata Irap di giugno per imprese e lavoratori autonomi con ricavi fino a 250 milioni di euro). Ci sono indennizzi per 6 miliardi di euro alle imprese che fatturano da 0 a 5 milioni di euro che hanno avuto un calo del fatturato almeno del 33% (tetto minimo indennizzo: 2mila euro; massimo: 4mila euro). Ci sono anche 600 milioni di euro di rimborsi per le bollette delle utenze delle imprese.

Raddoppiato il bonus baby sitter (o centri estivi e per l’infanzia): passa da 600 a 1.200 euro. Si estende a 30 giorni (anche non continuativi, fruibili dal 5 marzo al 31 luglio 2020) il congedo parentale per genitori lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore privato con figli di età non superiore ai 12 anni, purtroppo però sempre soltanto al 50% della retribuzione, e non all’80% come auspicato.

Un miliardo e 150 milioni di euro sosteranno la filiera agricola (florovivaismo, agriturismo, settore vinicolo, ecc.), con interventi anche per facilitare l’accesso al credito e dare aiuto agli indigenti, evitando anche sprechi alimentari (250 milioni). L’articolo 110 bis prevede misure per l’emersione del lavoro nero per i lavoratori migranti dell’agricoltura e contrastare così il caporalato (“i moderni mercanti di schiavi”, come ha detto il premier Conte), lo sfruttamento lavorativo e il radicamento della criminalità organizzata nel settore.

Grande interesse per il super bonus per l’edilizia (detrazioni del 110% con eco-bonus e sisma-bonus) e per le misure per far ripartire la scuola e stabilizzare il corpo docente (previsti 16mila nuovi posti per insegnanti) e incentivare il sistema della ricerca (verranno assunti 4mila nuovi ricercatori). Per favorire il turismo, le famiglie con Isee inferiore a 40mila avranno diritto a un “bonus vacanze” da 500 euro.

Il Decreto Rilancio prevede anche 3 miliardi e 250 milioni di euro per la sanità, con investimenti sui servizi domiciliari e il potenziamento dei posti di terapia intensiva negli ospedali (che passeranno dai 5.179 posti pre-covid a 11.109: + 115%), oltre a nuove risorse per assunzioni (240 milioni), incentivi a medici, infermieri e personale sanitario (190 milioni) e 4.200 borse di specializzazione per giovani laureati in medicina.

Loredana Polito

(aggiornato al 20 maggio 2020)

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