È iniziato il 24 settembre 2020 al Tribunale di Cuneo (giudice: Alice Di Maio) il primo processo per presunti episodi di caporalato avvenuti nella zona, distretto agricolo tra i più importanti d’Italia.
Dei sette imputati era presente in aula soltanto il principale, Moumouni Tassembedo, detto “Momo”, difeso dall’avvocato Guido Savio.
Nell’udienza, le difese hanno eccepito un difetto di competenza del Tribunale monocratico, affermando che sarebbe stato contestato agli imputati l’articolo 603 bis comma IV, n. 1 del codice penale (fatto commesso nei confronti di più di tre lavoratori) e chiedendo di rimettere il giudizio a un Tribunale in composizione collegiale.
Hanno altresì chiesto di non ammettere le richieste di costituzione di parte civile, presentate da Sicurezza e Lavoro (assistita dall’avvocato Giacomo Mattalia) – che da tempo opera anche sul territorio cuneese per il contrasto al caporalato – e da Cgil Cuneo e Flai Cuneo (assistite dall’avvocato Valentina Sandroni).
Il giudice si è riservato di decidere sulle eccezioni sollevate e ha rinviato alla prossima udienza, che si terrà lunedì 12 ottobre 2020 alle ore 14.30 al Tribunale di Cuneo – aula D.
Eliana Puccio
Segui Sicurezza e Lavoro su Facebook, Twitter e Instagram.
Sostieni l’informazione libera e indipendente di Sicurezza e Lavoro con una donazione.
Per una consulenza gratuita su salute, sicurezza e diritti sul lavoro, scrivere a sportello@sicurezzaelavoro.org