“Con la pandemia di Covid-19 in corso, e proprio per questo, non si può non parlare di salute, sicurezza e diritti sul lavoro e non potevamo non organizzare quest’anno le Settimane della Sicurezza, giunte alla undicesima edizione. Con scuole, sindacati, lavoratori e lavoratrici e familiari delle vittime continuiamo a lavorare per promuovere cultura, fare prevenzione, dare dignità al lavoro, in ogni settore, e non dimenticare morti, malati e infortunati sul lavoro. In queste due settimane parleremo di amianto (in particolare, all’Eternit di Casale Monferrato, all’Olivetti di Ivrea e alle Ogr di Torino), caporalato e sfruttamento lavorativo e naturalmente di Covid negli ambienti di lavoro, ma anche di buona occupazione e ricerca del lavoro con IOLAVORO e le Worldskills”.
Ha aperto così la conferenza stampa delle Settimane della Sicurezza 2020 il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico. Scarica qui il logo delle Settimane della Sicurezza 2020; leggi qui il programma completo.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche l’assessore ai Diritti della Città di Torino, Marco Giusta: “La sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale, che spesso però viene lasciato indietro nel dibattito pubblico. Dietro ogni morte sul lavoro ci sono responsabilità nel vigilare e nel costruire norme migliori. Dobbiamo lavorare per garantire a tutte e tutti il benessere nei luoghi di lavoro e far crescere la cultura della sicurezza, a ogni livello, per avere un lavoro di qualità”. Il 6 dicembre – ha annunciato – verrà consegnato il Memoriale alle Vittime ThyssenKrupp al Cimitero Monumentale di Torino.
Hanno poi preso la parola il presidente della Circoscrizione 1 Massimo Guerrini e il coordinatore al Lavoro Giovanni Straniero. “Si lavora per non dimenticare, per la memoria, ma anche per sensibilizzare” – ha affermato Guerrini: “Il lavoro è un diritto e va rispettato e tutelato, per la crescita delle persone e delle società”. “Occorre lavorare su prevenzione e sull’attuazione effettiva dei diritti” – ha aggiunto Straniero.
“Sono settimane tristi, dolorose per noi familiari – ha detto Rosina Demasi, madre di una dei sette operai morti nel rogo Thyssen – anche perché la condanna per i manager tedeschi non c’è stata: il manager Priegnitz è in semi-libertà e l’ex amministratore delegato. Espenhahn è ancora a piede libero. Non riusciamo ad accettare questo dolore. Ringraziamo però di cuore la sindaca Appendino e l’assessore Giusta per avere realizzato un memoriale per le vittime ThyssenKrupp e Sicurezza e Lavoro per il supporto”.
“Le Settimane della Sicurezza – ha affermato Federico Bellono della Cgil – sono un appuntamento importante e non se ne parla mai abbastanza, anche perché i dati su infortuni e morti sul lavoro non sono positivi. Serve anche una maggiore certezza delle pena, che sul caso ThyssenKrupp ancora non c’è stata. Nelle Settimane anche quest’anno abbiamo organizzato l’assemblea di Rls e Rls-T per affrontare il tema dei contagi da Covid-19 sul lavoro e del contenimento del rischio”.
“Il lavoro portato avanti in questi anni da Sicurezza e Lavoro – ha dichiarato Cristina Maccari della Cisl – contribuisce a tenere alta l’attenzione sulla sicurezza, anche in questo periodo di pandemia, anche nelle scuole. Anche noi ci confronteremo a 360 gradi con Rls e Rls-T, in questo tragico 2020, caratterizzato da tantissimi infortuni e morti sul lavoro da Covid, da protocolli anti-contagio che solo in parte hanno funzionato e dalle difficoltà incontrate dal sistema sanitario nel tracciamento e nel contenimento del virus. Servono impegni quotidiani per evitare altre tragedie sul lavoro”.
“Abbiamo iniziato le Settimane della Sicurezza – ha spiegato Francesco Lo Grasso della Uil – convocando lavoratori e lavoratrici della sanità pubblica e privata e dell’assistenza, che stanno pagando un prezzo elevato: eroi già dimenticati, che vanno a incrementare il numero di morti e infortuni sul lavoro e malattie professionali, anche per la carenza della rete territoriale dei servizi. Serve anche lavorare sulla formazione e nelle scuole, per fare diventare la cultura della salute e sicurezza sul lavoro un patrimonio culturale comune”.
“Da anni collaboriamo con Sicurezza e Lavoro – ha poi detto Danilo Ciusani, direttore Engim Piemonte – Nichelino – per portare la cultura della sicurezza sul lavoro direttamente nelle aule scolastiche. Il tema viene sottovalutato da molti ragazzi e ragazzi, che poi però si trovano ad affrontare stage ed esperienze lavorative che li portano a riflettere: occorre insegnare il prima possibile la cultura della salute e sicurezza, che deve diventare per loro un’abitudine, come viene fatto con il progetto A scuola di Sicurezza di Sicurezza e Lavoro”.
Bruno Pesce dell’Afeva, nell’affrontare le tematiche dell’amianto e del processo Eternit bis (udienza rimandata al 9 giugno 2020), ha ribadito la necessità di rafforzare, anche attraverso Rls e Rls-T, l’azione sindacale a livello territoriale, non solo per quanto riguarda il Covid. Servono poi maggiori garanzie del sistema giudiziario per conseguire la giustizia per le vittime sul lavoro: “Il caso Eternit insegna che il diritto alle giustizia delle vittime non sempre viene garantito e spesso passano decenni per avere giustizia”.
L’avvocato di Sicurezza e Lavoro Giacomo Mattalia ha quindi illustrato i contenuti del procedimento penale per caporalato e sfruttamento di lavoratori stranieri in corso a Cuneo, in cui Sicurezza e Lavoro, impegnata da anni sulla tematica, è parte civile. Con l’associazione vogliamo però accendere i riflettori anche su altre realtà lavorative – ha aggiunto – come le Officine Grandi Riparazioni (Ogr) di Torino, per raccontare le storie di lavoratori e lavoratrici e permettere loro il riconoscimento dei propri diritti, soprattutto per le “piccole” vicende di singoli infortuni e morti sul lavoro.
Su caporalato e lavoro nero e grigio è intervenuto anche Davide Masera, segretario Cgil Cuneo: “In agricoltura sono aumentati i contratti registrati, che possono garantire più sicurezza, ma ci sono numeri altissimi sulle morti sul lavoro e mancano ispettori del lavoro”.
Giuseppe Capella di Cgil ha poi ricordato la vicenda amianto all’Olivetti di Ivrea, che “non è andata per il verso giusto”: dopo la condanna in primo grado, in secondo grado e in Cassazione gli imputati sono stati assolti. Rimangono però ancora aperte le questioni dei risarcimenti civili, con tante persone che continuano ancora a morire di mesotelioma pleurico causato dall’amianto.
Ha portato un saluto anche Angelo Frau, presidente dell’asd Cit Turin Lde, che ha ribadito l’impegno nel promuovere salute e sicurezza anche negli impianti sportivi, come il suo, che anche quest’anno accoglierà la mostra “L’Italia che muore al lavoro” e altre iniziative di Sicurezza e Lavoro.
“Sono ancora troppi i morti sul lavoro – ha concluso Grazia Rodinò, mamma di una delle vittime ThyssenKrupp – anche perché troppi datori di lavoro non investono sulla sicurezza. Non bisogna poi lasciare soli le vittime e i loro familiari – ha aggiunto – il cui dolore rimane vivo per sempre.
Le Settimane della Sicurezza 2020 sono organizzate da Sicurezza e Lavoro, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Circoscrizione 1, Cit Turin Lde, Agenzia Piemonte Lavoro APL, Ce.Se.Di., FabLab Pavone Torino, Artes e altri enti.
Sono organizzate in occasione dell’anniversario della tragedia alle Acciaierie ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007, in cui morirono sette operai (Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola), per promuovere – insieme a Istituzioni, sindacati, imprese, associazioni, familiari delle vittime, lavoratori, lavoratrici, studenti, studentesse e cittadini – la cultura della salute, della sicurezza, dei diritti e della prevenzione, in particolare tra i giovani, sul lavoro e a scuola.
Loredana Polito
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