Sicurezza sul lavoro, il ruolo del Rls nella pandemia di Covid

Nell’ambito delle Settimane della Sicurezza, il 10 dicembre 2020, in un’affollata videoconferenza si è svolta l’assemblea annuale dei Rls e Rls-t della Camera del Lavoro di Torino, per confrontarsi su lavoro durante e dopo il Covid, salute, sicurezza e diritti.

L’incontro, moderato dal direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico, è stato aperto dalla segretaria della Cgil torinese, Enrica Valfrè, che ha ricordato le vittime ThyssenKrupp e i tanti lavoratori e lavoratrici morti sul lavoro, spesso nell’indifferenza generale: È importante avere organizzato questo evento anche in questo difficile fase emergenziale – ha affermato – per fare memoria e per continuare a lavorare per contrastare infortuni sul lavoro e malattie professionali e contenere il contagio da coronavirus nei luoghi di lavoro.

Il Covid ci ha costretto a cambiare molti dei nostri comportamenti – ha aggiunto – ma è importante continuare a rimanere in contatto, per tutelare la salute e l’integrità psico-fisica, oltre a contrastare la solitudine, stabilizzare luoghi di lavoro e investire sull’innovazione, soprattutto nel sistema sanitario, così da rendere meno faticoso il lavoro.

È un anno particolare – ha affermato Federico Bellono, responsabile Salute e Sicurezza – in cui la questione Covid è sempre centrale, ma rimangono i problemi degli scorsi anni, con infortuni e malattie professionali che non sono calati, nonostante i lockdown.

Abbiamo lavorato con delegati, Rls e Rsu attraverso focus group – ha aggiunto – sia durante la prima ondata di coronavirus, sia ora, con la seconda ondata, con aziende più “affollate” e quindi con maggiori rischi di assembramento e incertezze legate alla durata indefinita dell’emergenza.

La pandemia – ha continuato Bellono – ha riportato al centro i temi della salute sul lavoro, ma anche il rapporto tra sindacato e impresa. Cosa è più importante? Il lavoro o la salute delle persone? Ci sono stati scontri, ma anche risultati importanti, come la scrittura dei Protocolli anti-contagio e dei relativi Comitati. E ci deve essere la consapevolezza – ha concluso – che occorrerà continuare a lavorare per mesi per contrastare le attuali difficoltà e affrontare i cambiamenti del mondo del lavoro, come il dilagare di smart working e lavoro agile, con tutte le relative problematiche di salute, sicurezza e diritti.

Occorre inoltre tutelare chi continua a operare nei tanti luoghi di lavoro che sono sempre rimasti operativi – ha aggiunto il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico – ad esempio nei tanti cantieri edili di strade e autostrade, senza mai abbassare la guardia in un settore tradizionalmente ‘a rischio’ per l’incolumità di lavoratori e lavoratrici, ma anzi rafforzando controlli e prevenzione.

Annalisa Lantermo ha quindi illustrato il percorso formativo portato avanti con Rls e Rls-T, ancora in corso, evidenziando gli obblighi di valutazione dei rischi e sorveglianza sanitaria legati al Covid-19 e le difficoltà dei Rls nel fare rispettare gli obblighi, ad esempio legati all’utilizzo della mascherina e nel coinvolgere i medici competenti. Per prevenire il rischio Covid – ha affermato – il ruolo del medico competente è fondamentale, per integrare il protocollo di sorveglianza sanitaria, in accodo con il datore di lavoro, per tutelare soggetti fragili e per gestire il rientro in azienda dopo un’assenza per malattia.

Giacomo Porcellana, tecnico della prevenzione allo Spreasal dell’Asl TO3, ha poi sviluppato il tema dell’applicazione delle norme per contenere il contagio da Covid e della corretta valutazione dei rischi, anche alla luce delle mutate condizioni in azienda. Il compito dei Rls è gravoso – ha spiegato – ma hanno al loro fianco gli Spresal, anche se c’è stato un impoverimento degli organici.

È indispensabile oggi porre in luce la posizione di garanzia di lavoratori e Rls – ha dichiarato il procuratore emerito Raffaele Guariniello. Da creditore di sicurezza nei confronti del datore con il Testo Unico 81/2008 – ha spiegato – il lavoratore è ora compartecipe della sicurezza e deve prendersi cura della salute propria e di quella delle altre persone presenti nell’ambiente di lavoro. C’è stato un “diluvio” di prescrizioni emergenziali – ha aggiunto – ma l’obbligo più importante rimane l’analisi di tutti i rischi, compreso il Covid-19. Ha poi ribadito l’importanza del Protocollo siglato con le parte sociali il 14 marzo 2020, poi integrato il 24 aprile 2020, che richiama la legislazione primaria in materia, ovvero il Decreto 81/2008, e ribadisce il ruolo del Rls (articolo 50 del D.Lgs 81/2008), che non deve valutare i rischi e adottare le misure di prevenzione: compiti che spettano al datore di lavoro e che non possono essere delegati al Rls. Mentre il medico competente – ha aggiunto – deve segnalare ogni caso di infezione da coronavirus all’Inail e all’autorità giudiziaria.

Ha poi ricordato gli obblighi di sicurezza legati a smart working, lavoro agile e telelavoro, in particolare per quanto riguarda le misure tecniche e procedurali per fronteggiare i rischi. E ha infine ribadito l’importanza delle segnalazioni e delle sollecitazioni (scritte) dei Rls, che possono diventare fonte di responsabilità per datore o dirigente che non dà loro ascolto.

Hanno quindi preso la parola alcuni Rls, che hanno raccontato le criticità riscontrate, tra mancanze di dpi e pressioni per fare ripartire le attività: Alba Durando (Città della Salute di Torino), Tommaso De Chirico (Azimut), Rosita Petrosino (Unifarma), Chiara Lepsky (Tim), Giuseppe Vallarelli (Presse Mirafiori – Fca), Dario Bocco (Raspini).

Ha concluso l’incontro Rossana Dettori, della segreteria nazionale Cgil, che ha sottolineato le difficoltà emerse nel nostro Paese in seguito alla pandemia di Covid-19 e le enormi differenze sociali, in particolare per l’accesso ai servizi. Dobbiamo continuare a urlare – ha detto – perché la salute viene prima dell’economia, viene prima di tutto. E perché non venga smantellato il Decreto 81/2008: una revisione peggiorativa del testo non può essere accettata e bisogna essere pronti allo sciopero generale per difenderlo.

In conclusione, Federico Bellono, nel ringraziare tutti i relatori e le relatrici, il coordinatore del Gruppo Tecnico Rls Rocco Pellegrino (che ha curato la regia dell’evento) e Sicurezza e Lavoro per la disponibilità, ha ricordato l’importanza della formazione tuttora in corso nelle varie categorie e delle attività svolte dagli Sportelli Salute, punto di incontro sul territorio per intercettare i problemi di salute e sicurezza.

Massimiliano Quirico
direttore@sicurezzaelavoro.org

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