Amianto in ferrovia: buone notizie per i lavoratori

Missione compiuta! Dopo 13 faticosi mesi di duro e paziente lavoro, i primi 395 lavoratori del settore rotabile ferroviario esposti all’amianto potranno andare in pensione.

È stato infatti approvato – con la Legge di Bilancio votata in entrambi i rami del Parlamento – uno specifico comma recante sei importanti articoli che modificano e perfezionano la legge istitutiva del 2016, consentendo l’approdo al pensionamento per i lavoratori in possesso dei requisiti entro il 31 dicembre 2020.

Le modifiche introdotte contengono, altresì, un ulteriore risultato da sempre rivendicato: ovvero l’impostazione strutturale alla soluzione della vertenza, con impegni precisi per il perfezionamento delle domande sospese e per le coperture finanziarie necessarie ad assicurare il diritto anche ai lavoratori che accederanno al diritto nei prossimi anni.

Dopo la battuta d’arresto registrata in sede di conversione in legge del D.L. agosto, ai fini della positiva soluzione della vertenza, sono risultati decisivi i contributi bipartisan di autorevoli parlamentari, nonché l’impegno diretto del MEF e della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

Un’attività istituzionale che ha fatto il paio con le numerose iniziative portate avanti nei territori da parte delle strutture territoriali di Fim, Fiom e Uilm e dalle Rsu, nonché dal prezioso lavoro di istruttoria avviato con il Ministero del Lavoro sin da inizio anno.

Un importante risultato corale, di sintesi tra l’espressione più alta della politica a livello istituzionale e le forze sociali a livello nazionale e nei territori, che fa ben sperare per la risoluzione delle prossime sfide che attendono il Paese.

Nei prossimi giorni, è atteso un pronunciamento da parte dell’Inps nazionale, in modo da consentire la concreta presentazione delle domande di pensione presso le sedi territoriali di residenza dei primi lavoratori interessati.

Valerio D’Alò, Mauro Masci, Pietro Locatelli, Luca Colonna, Andrea Farinazzo
Fim, Fiom, Uilm

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