In un anno in cui a Torino e in provincia hanno perso il lavoro 32mila persone e il dramma della cassa integrazione coinvolge sempre più famiglie, il mio pensiero va alle famiglie di tutti i lavoratori e le lavoratrici torinesi. E ai familiari dei sette operai che hanno perso la vita nel rogo alle acciaierie ThyssenKrupp del 6 dicembre 2007.
A 13 anni di distanza la Città di Torino continua a essere loro vicina e quest’anno, lo scorso 6 dicembre in occasione delle Settimane della Sicurezza, ha consegnato loro – ma anche alla comunità intera – un Memoriale a perenne ricordo del sacrificio dei loro cari. Un’opera che però non basta se non si compirà piena giustizia (l’amministratore delegato Espenhahn è ancora a piede libero in Germania, a oltre 4 anni dalla condanna definitiva della Cassazione italiana). Mi auguro che la prossima Amministrazione continui a sostenere la battaglia per la giustizia per le vittime della Thyssen e per tutti i morti sul lavoro, pungolata dai familiari e da chi si impegna ogni giorno per tutelare chi lavora, come fanno la rivista e l’associazione Sicurezza e Lavoro, che ringrazio.
Il Memoriale ThyssenKrupp è un monito per tutte e tutti noi: nello scegliere tra la salute e sicurezza e il profitto non ci deve essere alcun tipo di ambiguità, soprattutto in questo momento, in cui la pandemia rende il lavoro più precario e mette a rischio i lavoratori e le lavoratrici più fragili.
La politica deve mantenere la barra dritta e non cedere a pressioni e ricatti: non c’è nulla che valga la vita di un lavoratore o di una lavoratrice.
Enzo Lavolta
Vicepresidente Consiglio Comunale di Torino
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