Nell’udienza del 5 luglio 2021 a Novara, l’associazione Sicurezza e Lavoro, insieme ad altri enti e istituzioni, è stata ammessa come parte civile nel processo “Eternit bis”, iniziato lo scorso 9 giugno presso l’aula magna del Campus Perrone dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, che ospita le sedute della Corte di Assise, presieduta da Gianfranco Pezone, chiamata a giudicare il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, proprietario dell’ex stabilimento Eternit di Casale Monferrato (AL), accusato dell’omicidio volontario con dolo eventuale di 392 persone.
“All’udienza di oggi – dichiara l’avvocato di Sicurezza e Lavoro, Giacomo Mattalia – la Corte d’Assiste di Novara ha ammesso la costituzione di parte civile di Sicurezza e Lavoro, con ciò riconoscendo la legittimazione dell’associazione a partecipare al processo penale attualmente in corso per omicidio doloso nei confronti dell’ex responsabile delle gestione degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato. La Corte ha ritenuto che Sicurezza e Lavoro sia legittimata a richiedere nel processo penale un danno conseguente alla frustrazione dei proprio scopi statutari, danno cagionato dalla condotta dell’imputato che sarà ovviamente oggetto di accertamento nel corso dell’istruttoria, che si preannuncia da subito molto lunga e articolata”.
“Con l’ammissione della costituzione di parte civile – continua Mattalia – si è dunque sancito il principio secondo il quale Sicurezza e Lavoro è un’associazione che, al pari di altre già presenti nel processo quali parti civili, ha patito un rilevante danno in conseguenza della condotta dell’imputato proprio con riferimento al proprio scopo di salvaguardia e diffusione dei temi della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si apre dunque anche per l’associazione la piena partecipazione al dibattimento del processo in corso con tutte le possibilità che sono proprie a ciascuna parte del processo penale: esaminare i testimoni e i consulenti, formulare istanza di prova e/o di acquisizione documentale, nonché di richiedere all’esito dell’istruttoria la liquidazione dei danni subiti”.
“Dopo l’ammissione a ottobre 2020 come parte civile nel processo Momo, tuttora in corso, sul caporalato del cuneese – afferma Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – essere parte civile anche nel processo Eternit Bis di Novara è un ulteriore riconoscimento dell’impegno di Sicurezza e Lavoro per l’affermazione dei diritti di lavoratori e lavoratrici. Grazie alla professionalità e alla passione dell’avvocato Mattalia, siamo ancora una volta al fianco, anche nelle aule giudiziarie, non solo delle vittime di infortuni e malattie professionali, ma dell’intera comunità del Monferrato che da decenni aspetta vera giustizia per i danni subiti a causa dell’amianto. Così come accade in molte altre parti d’Italia, dove avevano sede gli stabilimenti Eternit o veniva lavorata la fibra killer, ancora massicciamente presente sul territorio italiano”.
Nell’udienza del 5 luglio 2021 sono state lungamente esposte numerose eccezioni procedurali da parte della difesa, che ha chiesto il proscioglimento di Schmidheiny, appellandosi anche al principio del “ne bis in idem” (l’imputato era stato condannato per il reato disastro ambientale colposo nel primo processo Eternit, poi dichiarato prescritto dalla sentenza della Corte di Cassazione del 19 novembre 2014) e sostenendo che non sarebbe possibile un secondo processo senza un ulteriore passaggio alla Corte Costituzionale, riservandosi di rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea per valutare la compatibilità di questo processo con quanto previsto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
La Procura e le Parti Civili replicheranno lunedì 12 luglio 2021, prima del pronunciamento della Corte, nell’udienza di lunedì 19 luglio 2021. Questo il calendario delle udienze già fissate, passibile di ulteriori integrazioni: 13, 17, 20, 27 e 29 settembre 2021; 4, 8 e 22 ottobre 2021; 8, 15, 22 e 29 novembre 2021; 6, 10, 13 e 20 dicembre 2021.
Loredana Polito
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