Via libera al progetto di biomonitoraggio umano nell’area di Spinetta Marengo (Alessandria) per verificare la presenza di sostanze perfluoroalchilate (Pfas) nel sangue di un campione di popolazione potenzialmente a rischio.
Lo ha autorizzato il 21 dicembre 2023 il Comitato Etico Interaziendale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria – Aou Maggiore della Carità di Novara, competente per quel territorio.
A Spinetta, dal 1905 è presente la sede di un’importante fabbrica chimica fondata da imprenditori locali e che, nel 2002, dopo numerosi passaggi di proprietà, è stata acquisita dalla multinazionale belga Solvay. Qui, in uno spazio di 130 ettari con mille persone impiegate, produce polimeri fluorati. Si tratta di un’attività che ha richiesto o richiede l’impiego di Pfas, a catena lunga come l’Adv 7800 e a catena corta come il C604, brevettato dalla stessa Solvay e considerato di ‘nuova generazione’, nato per sostituire il vecchio e fuoriuscito Pfoa, classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro «possibilmente cancerogeno».
Celandosi dietro alla tutela della proprietà intellettuale, la società non fornisce gli standard analitici del C604, ma una ricerca delle Università di Padova e Bologna, riportata dal giornale il Manifesto, avrebbe «comunque dimostrato come anche questo alteri i processi biologici di organismi marini sentinella quali le vongole veraci».
A questi problemi si aggiunge la rilevazione nel 2008 da parte dell’Arpa di una contaminazione da cromo esavalente nelle falde acquifere della zona.
«Era l’autorizzazione che attendevamo e ringraziamo tutte le persone che a vario titolo e nei diversi ruoli hanno messo in campo il loro impegno per arrivare a questo risultato – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – e finalmente ora si può procedere. Già prima della fine dell’anno si svolgeranno gli incontri tecnici necessari a partire immediatamente con le analisi. Vogliamo ci sia la massima priorità e cautela verso la popolazione di questo territorio».
Il biomonitoraggio sarà avviato a invito e con adesione facoltativa su un campione di persone che vivono in prossimità dell’area agricola già sottoposta alle analisi sugli alimenti.
«Il via libera del Comitato etico – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Icardi – è il frutto di un grande lavoro confluito nel dossier necessario a ottenerne il parere favorevole. Si partirà immediatamente perché l’attenzione rimane massima. A metà novembre è iniziata anche la terza campagna di analisi su acquedotti e alimenti».
La possibilità di eseguire uno screening biologico sperimentale sulla popolazione rientra nelle analisi per le quali la normativa italiana prevede una specifica autorizzazione da parte dei Comitati etici, che sono organismi indipendenti insediati nella sanità regionale ai quali è affidato il compito della valutazione.
La Regione Piemonte ha inoltre stanziato 340 mila euro per studiare la presenza di Pfas nell’ambiente, aggiungendo al monitoraggio dell’acqua potabile anche una nuova ricerca negli alimenti.
È stato fatto poi un complesso lavoro per la definizione dell’iter procedurale di analisi sulla popolazione ed è stato predisposto, in collaborazione con i medici di medicina generale, il protocollo per la gestione sanitaria di eventuali casi positivi. Per realizzare le analisi del biomonitoraggio è stato previsto un primo stanziamento di 70 mila euro.
«Siamo soddisfatti che sia arrivata l’autorizzazione per avviare il monitoraggio a Spinetta Marengo – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – e auspichiamo che ci siano presto riscontri, per capire come intervenire a tutela di un territorio e di una popolazione che rischia di pagare un alto prezzo a causa dell’inquinamento industriale».
Loredana Polito
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