Non c’è stato neanche il rinvio a giudizio per la strage ferroviaria di Brandizzo, nel Torinese, dove il 30 agosto 2023 sono morti 5 operai edili, e si sta ancora cercando di fare chiarezza su quanto accaduto nel cantiere del supermercato Esselunga di Firenze il 16 febbraio 2024 (altri 5 morti) e nella Centrale Enel di Bargi, in provincia di Bologna (7 morti nello scoppio della turbina del 9 aprile 2024), che arriva la notizia dell’ennesimo gravissimo infortunio sul lavoro.
Altri 5 operai edili sono morti e 2 sono rimasti intossicati (uno in gravissime condizioni) il 6 maggio 2024 a Casteldaccia, in provincia di Palermo, mentre eseguivano lavori sulla rete fognaria per conto dell’Amap spa, l’Azienda Municipalizzata Acquedotto Palermo, vittime delle esalazioni di gas tossici (pare, di idrogeno solforato, ovvero acido solfidrico).
Tra i lavoratori morti c’è anche il 71enne Epifanio Alsazia, uno dei titolari della Quadrifoglio Group srl di Partinico (Palermo), la ditta che aveva ricevuto l’appalto dall’Amap. Pare che nessuno indossasse dispositivi di protezione. Probabilmente alcuni di loro sono morti per prestare soccorso ai propri compagni di lavoro: accorsi in auto – anch’essi senza auto-respiratori – sono rimasti a loro volta intossicati. Come tragicamente avvenuto il 3 marzo 2008 a Molfetta (Bari), dove cinque lavoratori sono morti nell’operazione di bonifica di un’autocisterna dell’azienda Truck Center, anch’essi intossicati da acido solfidrico (alcuni, sempre senza dpi, per cercare di salvare i colleghi).
«Non si fa in tempo neanche a iniziare un processo per i cinque operai travolti da un treno a Brandizzo – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – che dobbiamo già piangere altri morti per l’ennesima strage multipla di operai, per l’ennesima strage in uno spazio confinato. Per arginare le morti sul lavoro, non possiamo aspettare la ‘patente a crediti’ che dovrebbe entrare in vigore in autunno, con un meccanismo ancora poco chiaro (in questo caso, i punteggi li perderebbe anche l’azienda municipalizzata?), peraltro limitata al solo settore edile. Auspichiamo un Tavolo di confronto urgente, ma serio, costruttivo e duraturo, con Governo, istituzioni, sindacati e associazioni, con un focus su edilizia, appalti e lavoro precario».
«Non c’è distinzione tra Nord e Sud Italia, tra aziende private e municipalizzate, tra piccole opere e grandi cantieri: tutta l’Italia è nella stessa tragica situazione di insicurezza su lavoro – aggiunge Quirico – e le dichiarazioni di sdegno e stupore non fermeranno le morti sul lavoro. Formazione, controlli e certezza della pena devono diventare l’ossessione delle Istituzioni italiane».
Loredana Polito
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