Se il turismo è una delle più grandi ricchezze dell’Italia e il settore appare in salute, manca però personale adeguatamente qualificato.
Servirebbero 750 mila unità per coprire il fabbisogno di personale specializzato nel settore turismo e commercio tra il 2023 e il 2027.
La denuncia arriva dall’assemblea annuale di Federalberghi Torino del 18 giugno 2024, che diffonde un’indagine di Excelsior Unioncamere, secondo la quale per il 95% degli albergatori torinesi il personale qualificato è «vitale» o «molto importante».
«Fatichiamo tuttavia a reperire risorse formate e in numero sufficiente per coprire il fabbisogno delle imprese» – afferma Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino.
Tra le cause indicate dagli oltre cento albergatori presenti in assemblea ci sono il lavoro precario e il cattivo bilanciamento di lavoro e vita privata, per altri la mancanza di voglia di lavorare e di serietà. E c’è anche chi dà la colpa al reddito di cittadinanza.
«Una delle principali cause è l’inverno demografico. In cinque anni gli iscritti alle scuole alberghiere si sono dimezzati – sostiene il presidente nazionale di Federalberghi, Alessandro Massimo Nucara – e sbagliamo a pensare che sia stato il reddito di cittadinanza a causare una mancanza di lavoratori nel settore, anche se può aver scoraggiato qualcuno: la causa è nella crisi demografica».
«La questione – afferma il presidente nazionale di Federalberghi – è da risolvere attraverso le politiche della natalità, ma nell’immediato non basta: bisogna aprirsi al mercato dei lavoratori stranieri».
Secondo la vice sindaca della Città di Torino, Michela Favaro, «dobbiamo puntare sull’orientamento professionale. Le famiglie spesso preferiscono i licei, quando invece il percorso non è quello adatto al ragazzo o alla ragazza e, soprattutto, crea fasce di giovani esclusi poi dal mondo del lavoro».
Una delle soluzioni potrebbe arrivare dalla Its Academy Turismo e Attività Culturali, la scuola di eccellenza sostenuta dalla Regione Piemonte e con borse di studio, che offre una formazione qualificata nei settori hospitality, outgoing e incoming, eventi e promozione dei territori e che, con un tasso di occupazione del 90%, permette di entrare subito nel mondo del lavoro, anche grazie alla stretta collaborazione con imprese, università, centri di ricerca ed enti locali.
«Il nostro modello di formazione è davvero integrato con il mondo del lavoro dall’inizio alla fine – afferma il segretario generale della Fondazione Its Academy Turismo e Attività Culturali, Giulio Genti – anche perché il 75% dei nostri docenti arriva dal mondo delle imprese».
«È una strada vincente – spiega – per costruire una generazione di lavoratori, lavoratrici, imprenditori e imprenditrici che alzino l’asticella della professionalità e rispondano perfettamente alle esigenze del mercato. Accompagniamo gli Academist dalla fase di candidatura, lungo tutto il biennio di formazione fino al momento dell’inserimento nell’impresa, seguendoli anche nei 12 mesi successivi al conseguimento del titolo di studio».
«Stiamo affrontando un cambiamento culturale – conclude Giulio Genti – che valorizza l’elemento tecnologico della formazione Its e che auspichiamo si possa esprimere presto in un titolo di livello sei, equiparabile alla laurea».
Tra i percorsi Its spicca quello di «Hospitality Manager», che forma la figura del responsabile della gestione e dell’organizzazione di diversi aspetti all’interno delle aziende che operano nel settore dell’ospitalità, tra cui strutture ricettive, resort e spa. Gli altri sono sono: Travel Experience Manager, Sport Event Manager, Incoming Event Manager, Sport Marketing Manager, e, novità per il prossimo biennio, Esperto in marketing territoriale e promozione enogastronomica.
Loredana Polito
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