Pubblicati dall’Inail gli atti di un convegno sulla ricerca prevenzionale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori agricoli nelle serre. Un settore in cui incidenti, contaminazioni e malattie professionali sono frequenti, spesso – come sottolinea l’Inail – a causa di un’eccessiva confidenza da parte di lavoratori e lavoratrici con i prodotti impiegati, in particolare i fitosanitari (PF), utilizzati per difendere le colture da agenti dannosi: insetticidi, fungicidi, acaricidi, fitoregolatori, erbicidi, ecc. Con gravi danni alla salute e all’ambiente: le molecole dei pesticidi sono estremamente nocive non solo per l’uomo, ma anche per tanti organismi viventi, a causa delle loro particolari caratteristiche biochimiche.
Accade, infatti, che non vengano rispettate le avvertenze e le dosi consigliate riportate sulle etichette e sulle schede tecniche dei prodotti. Così come il trasporto dei prodotti non sempre avviene con mezzi non idonei, oppure non c’è sufficiente attenzione riguardo allo stoccaggio e alla conservazione (locali non idonei, scarse avvertenze riguardo la custodia, commistione di più prodotti senza verificarne la compatibilità chimico-fisica, mancanza di dispositivi antincendio, ecc.).
Nell’impiego delle sostanze, inoltre, a volte non si tiene conto delle condizioni meteorologiche avverse (pioggia o vento contrario) o si trascura di appurare se la zona da trattare sia ubicata in vicinanza di abitazioni o corsi d’acqua.
È importante anche che siano usati indumenti specificatamente dedicati, così come che siano fatte accurate bonifiche delle attrezzature e dei dispositivi personali di protezione a trattamento avvenuto.
Studi e indagini epidemiologiche su chi lavora in agricoltura hanno identificato i principali danni per la salute umana per l’esposizione ai pesticidi in:
- diminuzione della fertilità maschile;
- abortività spontanea, endometriosi, gravidanza extrauterina, parto pre termine;
- disturbi autoimmuni;
- aumentato rischio di criptorchidismo e ipospadia;
- diabete e alcune forme di obesità;
- elevato rischio di tumori;
- deficit cognitivi e disturbi comportamentali;
- patologie neurodegenerative;
- disfunzioni ormonali (specie alla tiroide), sviluppo puberale precoce.
È possibile scaricare qui la pubblicazione integrale sull’argomento, realizzata dal Dipartimento di Medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail, diretto da Sergio Iavicoli.
Loredana Polito